giovedì 7 agosto 2014

Analisi: i Carri dalla Stella Rossa

I carri armati sono stati un esempio dell'avanzarsi della tecnologia sui campi di battaglia. I leggendari Mark I inglesi (nome in codice "tank", ovvero cisterna, dato che dall'alto apparivano ai ricognitori come cisterne) si aprirono strada tra filo spinato e mitragliatrice, divenendo famosi come i primi carri armati al mondo. Ma si tratta di un errore storico comune: poco prima, in Russia, il Vezdekhod (letteralmente "colui che può andare ovunque") muoveva i primi... "passi" su un terreno di prova, con tanto di trincee, crateri e ostacoli vari.
Piccolo veicolo propulso da un motore da 10 cavalli, con un solo uomo d'equipaggio ed una mitragliatrice come armamento, se fosse stato prodotto in gran numero avrebbe rivoluzionato la guerra già nel 1915 e frotte di veicoli di quel tipo si sarebbero espansi come fiumi in piena attraverso le linee tedesche.
Ma gli ufficiali zaristi, molti dei quali corrotti, preferirono la carne da cannone a strambi veicoli dalla forma futuristica, ed il progetto venne accantonato.
Il futuristico Vezdekhod
In seguito alla Rivoluzione Russa, mentre in Europa ogni paese sviluppava il proprio progetto di carro armato, i bolscevichi decisero di rubarlo agli americani e così, dopo diversi mesi di riprogrammazione, il carro armato Christie vide la luce sotto il nome di BT-2, migliorato in potenza motrice, corazza e cannone.
Scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, ma lo sviluppo dei carri armati non rallentò: al BT-2 seguì il BT-5 ed in seguito il BT-7, ognuno sempre più grosso, corazzato ed armato. Ma la vera rivoluzione ci fu con il prototipo A-20, che integrava al BT-7 una corazza inclinata ed una torretta completamente ridisegnata.
Il progetto ottenne il beneplacito degli esaminatori e, ulteriormente potenziato, venne messo in produzione come T-34. Il famoso carro armato, simbolo dell'Armata Rossa, che s'aprì la strada verso Berlino. Ma non subito...
Inizialmente, comparato al carro armato tedesco Panzer III, nerbo delle Panzerdivisionen naziste, il T-34 era un carro armato pesante, con un cannone da 76 mm. ed una corazza impenetrabile. I suoi difetti erano, nei primi mesi di guerra, la trasmissione troppo rigida ed i cingoli che tendevano a rompersi, ma una volta di fronte ai nemici, il cannone mandava a pezzi la corazza avversaria, mentre le granate tedesche s'infrangevano inutilmente sullo scudo frontale del T-34. Sarebbe stato l'ideale per l'Armata Rossa, se non fosse stato che Tuckacevskj, generale comunista ideatore di una tattica militare superiore alla Blitzkrieg tedesca, era stato fatto assassinare da Stalin perché Trotskjsta. Ed il suo unico erede intellettuale, Zukhov, si trovava in Siberia, quasi in esilio, per aver oscurato Stalin con i suoi successi militari sui giapponesi.
In Siberia c'erano anche il fior fiore delle truppe sovietiche, praticamente inutilizzate, e a pilotare i T-34 venivano messe reclute a dir poco inesperte, mandate avanti allo sbaraglio da generali impauriti più da Berija - l'anima più malvagia del Cremlino - che dai tedeschi.
I T-34, veloci, corazzati e ben armati, ottennero pochi successi isolati e gli invasori giunsero alle porte di Mosca in meno di sei mesi, usati da uomini che non sapevano sfruttare il pieno potenziale delle loro macchine.

In più i tedeschi avevano messo in campo macchine più potenti dei T-34: i Panzer V Panther ed i famosi Panzer VI Tiger, carri di gran lunga più grossi e potenti dei mezzi russi. Dalla loro introduzione