giovedì 7 agosto 2014

Analisi: i Carri dalla Stella Rossa

I carri armati sono stati un esempio dell'avanzarsi della tecnologia sui campi di battaglia. I leggendari Mark I inglesi (nome in codice "tank", ovvero cisterna, dato che dall'alto apparivano ai ricognitori come cisterne) si aprirono strada tra filo spinato e mitragliatrice, divenendo famosi come i primi carri armati al mondo. Ma si tratta di un errore storico comune: poco prima, in Russia, il Vezdekhod (letteralmente "colui che può andare ovunque") muoveva i primi... "passi" su un terreno di prova, con tanto di trincee, crateri e ostacoli vari.
Piccolo veicolo propulso da un motore da 10 cavalli, con un solo uomo d'equipaggio ed una mitragliatrice come armamento, se fosse stato prodotto in gran numero avrebbe rivoluzionato la guerra già nel 1915 e frotte di veicoli di quel tipo si sarebbero espansi come fiumi in piena attraverso le linee tedesche.
Ma gli ufficiali zaristi, molti dei quali corrotti, preferirono la carne da cannone a strambi veicoli dalla forma futuristica, ed il progetto venne accantonato.
Il futuristico Vezdekhod
In seguito alla Rivoluzione Russa, mentre in Europa ogni paese sviluppava il proprio progetto di carro armato, i bolscevichi decisero di rubarlo agli americani e così, dopo diversi mesi di riprogrammazione, il carro armato Christie vide la luce sotto il nome di BT-2, migliorato in potenza motrice, corazza e cannone.
Scoppiò la Seconda Guerra Mondiale, ma lo sviluppo dei carri armati non rallentò: al BT-2 seguì il BT-5 ed in seguito il BT-7, ognuno sempre più grosso, corazzato ed armato. Ma la vera rivoluzione ci fu con il prototipo A-20, che integrava al BT-7 una corazza inclinata ed una torretta completamente ridisegnata.
Il progetto ottenne il beneplacito degli esaminatori e, ulteriormente potenziato, venne messo in produzione come T-34. Il famoso carro armato, simbolo dell'Armata Rossa, che s'aprì la strada verso Berlino. Ma non subito...
Inizialmente, comparato al carro armato tedesco Panzer III, nerbo delle Panzerdivisionen naziste, il T-34 era un carro armato pesante, con un cannone da 76 mm. ed una corazza impenetrabile. I suoi difetti erano, nei primi mesi di guerra, la trasmissione troppo rigida ed i cingoli che tendevano a rompersi, ma una volta di fronte ai nemici, il cannone mandava a pezzi la corazza avversaria, mentre le granate tedesche s'infrangevano inutilmente sullo scudo frontale del T-34. Sarebbe stato l'ideale per l'Armata Rossa, se non fosse stato che Tuckacevskj, generale comunista ideatore di una tattica militare superiore alla Blitzkrieg tedesca, era stato fatto assassinare da Stalin perché Trotskjsta. Ed il suo unico erede intellettuale, Zukhov, si trovava in Siberia, quasi in esilio, per aver oscurato Stalin con i suoi successi militari sui giapponesi.
In Siberia c'erano anche il fior fiore delle truppe sovietiche, praticamente inutilizzate, e a pilotare i T-34 venivano messe reclute a dir poco inesperte, mandate avanti allo sbaraglio da generali impauriti più da Berija - l'anima più malvagia del Cremlino - che dai tedeschi.
I T-34, veloci, corazzati e ben armati, ottennero pochi successi isolati e gli invasori giunsero alle porte di Mosca in meno di sei mesi, usati da uomini che non sapevano sfruttare il pieno potenziale delle loro macchine.

In più i tedeschi avevano messo in campo macchine più potenti dei T-34: i Panzer V Panther ed i famosi Panzer VI Tiger, carri di gran lunga più grossi e potenti dei mezzi russi. Dalla loro introduzione

lunedì 17 marzo 2014

M1A2 Abrams vs T-90AM





Gli Sfidanti

Sono i carri armati standard delle due maggiori potenze militari al mondo, quanto di più micidiale sia attualmente in costruzione di massa: da una parte, l'M1A2 Abrams americano, dall'altra il T-90AM russo.
M1A2 Abrams: nonostante le sue varianti base (M1 e M1A1) siano scese in combattimento nelle guerre contro l'Iraq, non ha mai combattuto nella versione M1A2. Designato alla fine degli anni '70 come sostituto dell'M60 Patton, ormai obsoleto, e derivato dal fallimentare progetto americano-tedesco per l'MBT-70, l'M1A2 Abrams è il risultato di vari progressi tecnologici occidentali, tra cui la corazza composita, il motore a turbina ed il cannone, da 105 mm. inglese nella versione base e da 120 mm. tedesco nelle ultime due varianti. Ritenuto il carro armato più forte al mondo secondo gli esperti militari occidentali, l'M1A2 è adottato da diversi Paesi tra cui, oltre all'America, l'Arabia Saudita, l'Australia e l'Egitto.
T-90AM: è l'ultima variante del T-90, derivato a sua volta dalla serie T-72, ma in realtà di origini ben più antiche. Al termine della prima guerra mondiale i russi copiarono i piani di costruzione del carro Vickers con sospensioni Christie, e lo evolsero al BT-2 e di seguito al BT-5 e al BT-7. Con una corazza fortemente inclinata e motore potenziato, il BT-7 divenne l'A-20, prototipo e base di costruzione sulla quale si costruirà il leggendario T-34/76, simbolo dell'Armata Rossa e dell'esercito alleato durante la seconda guerra mondiale. A sua volta il T-34/76, una volta considerato troppo leggero, venne ingrandito e potenziato con una torretta più grossa ed un cannone da 85 mm., mentre la sua versione con uguale torretta ma corazza inspessita venne accantonata ed evoluta nel T-44, costruito in pochi modelli, ma da cui deriverà il T-54/55.
Il T-62 era una versione migliorata, più grossa, con un cannone ad anima liscia, il primo ad essere montato su carro armato, dopodiché il progetto si evolse nel T-64, che inglobando alcune tecniche meccaniche del T-72 diventò il T-80 ed infine il T-90, con quasi novant'anni di storia sulle spalle.
Il T-90AM non è mai stato utilizzato in battaglia, ma durante la guerra in Daghestan un T-90 standard russo ricevette sette colpi di lanciarazzi (non chiaro se RPG-7 o RPG-29) sull'arco frontale, risultando immune a tale arma, mentre in un altro caso un singolo T-90 distrusse tre corazzati georgiani (probabilmente T-72 o BMP-2) in una cittadina.
Il T-90 è utilizzato in tutta la Russia, affiancato dal T-72BM e dal T-80UM-2B, ed è stato esportato anche in India nella versione d'esportazione T-90S e T-90SM, nonchè in Perù e in Venezuela.
L'Arabia Saudita ha pensato di comprarne alcuni per sostituirli all'Abrams (modello M1A1, quindi inferiore all'M1A2) per le maggiori prestazioni al forte sole arabico, ma a causa di motivazioni economiche l'acquisto è stato annullato.

Modelli e Varianti

L'M1A2 Abrams SEP (System Enhancement Package, ovvero con corazza composita di 3° generazione) è munito di kit per la guerra urbana TUSK (che comprende una mitragliera da 12,7 con scudo in plexiglass, un telefono intercom e corazza ERA lungo le gonne dei cingoli e i fianchi della torretta) e del cannone da 120 mm. L/44 di cui sono dotati i Leopard 2A5 tedeschi. E' disponibile anche una versione L/55 più potente del 20%, che aumenta penetrazione, vita utile della canna e velocità del proiettile, ma non un solo Abrams è stato dotato di quest'arma. Le munizioni sono: il perforante anti-carro M829E4 (non ancora in dotazione), il proiettile M1028 anti-uomo, l'esplosivo M830A1 ed il missile LAHAT israeliano (non in uso negli USA).

Il T-90AM è munito di corazza reattiva Relikt, la torretta saldata dell'Object 187, contromisure Shtora e sistema di difesa attivo Arena. Possiede il nuovo motore da 1,250 HP, una trasmissione automatica, cingoli migliorati e un nuovo sistema d'arma Kobra-2. Quest'ultimo comprende sia il nuovo cannone 2A82 (o 2A46M-5) con caricatore più resistente ed allungato in modo da permettere il tiro anche con i nuovi APFSDS 3BK29M, un computer balistico più potente, una mitragliatrice auto-comandata e un raggio visivo di 350° circa. Inoltre sono state aggiunte protezioni al retro della torretta e sotto lo scafo, probabilmente uno scudo ellittico in grado di deviare l'esplosione di un IED. Per mancanza di informazioni riguardo agli ultimi tipi di proiettile, il T-90AM spara: il perforante anti-carro 3BM48 "Свинец-2", il 3BK29M a tre testate a carica cava montate in tandem ed il missile 9M119-M Refleks-M.

Logistica


Peso e Dimensioni


Il T-90AM, per quanto riguarda peso e dimensioni, come da dottrina sovietica, è molto più piccolo di tutti i carri armati occidentali, essendo tuttavia più largo di 20 cm. (3,60 m. per l'americano contro 3,80 del russo), il che lo penalizza (anche se non molto) nell'eventuale carico su treni non adibiti al carico di carri armati. 
Per tutti gli altri fattori, il T-90 è più piccolo dell'Abrams, sia in lunghezza (6,80 contro 7,90) che in altezza (2,22 contro 2,89). 
Sopratutto il T-90 è più leggero (47,5 tonnellate contro 62,1) del rivale di circa quindici tonnellate.
Vincitore: T-90AM

Trasporto

Via mare, il T-90AM è avvantaggiato rispetto all'M1A2 Abrams sopratutto grazie alla costruzione da parte dei russi dell'hovercraft militare Zubr, capace di trasportare 11 T-90 in completo assetto di guerra anche con mare forza 3, a forza 4 è consigliabile solo 5. Lo Zubr è anche armato per difendersi da eventuali nemici.
L'Abrams, con le sue 61 tonnellate abbondanti, non trova posto sull'hovercraft americano LCAC se non senza munizioni, e comunque con il mare completamente piatto e calmo. Peraltro, una volta in navigazione, l'Abrams deve difendere se stesso e l'LCAC da eventuali nemici con il proprio cannone, rischiando così di finire le munizioni prima di raggiungere terra, a causa dell'eccessivo peso che avrebbe portandone un carico pieno.
L'Abrams è avvantaggiato nel caso di trasporto sui treni grazie allo scafo più stretto e ai cingoli più piccoli, permettendo così anche il trasporto improvvisato su un treno da carico civile.
Via aria, tuttavia, sono pochi gli aerei che possano trasportarlo (uno solo sul C-17 Globemaster oppure cinque in completo assetto da guerra su un C-5 Galaxy) e non è in alcun modo possibile aviolanciarlo a causa dei gravissimi rischi che correrebbe l'equipaggio per un malfunzionamento dei paracadute.
Il T-90AM, al contrario, trova facilmente posto sugli aerei da trasporto (uno solo sull'Il-76, tre sull'An-124 Ruslan e addirittura otto a bordo del An-225 Mriya) ed è, seppur con qualche difficoltà, avio-lanciabile. Anzi, esso costituiva uno degli assi nella manica delle forze paracadutiste russe, alle quali era permesso esser supportate da carri armati da battaglia.
Vincitore: T-90AM

Autonomia

Il raggio d'azione che i carri possono compiere su propri cingoli si attesta sui 470 km. per l'Abrams e 700 per il T-90. Tuttavia bisogna render noto che, mentre il T-90, in ambiente sfavorevole (nel caso della sua prova la giungla malesiana) riesce a compiere 500 km., in Iraq alcuni M1A1 tornavano alla base dopo soli 90 km. percorsi. E' probabile che l'aumento di peso della versione M1A2 abbia ridotto notevolmente questa misura.
Specialmente in territori desertici, il T-90 è avvantaggiato per la velocità con cui può avanzare, a differenza dell'Abrams che dove fermarsi per attendere i rifornimenti al fine di proseguire la guerra. Solo una perfetta organizzazione delle retrovie permetterebbe all'Abrams di proseguire alla stessa velocità di uno squadrone di T-90.
Quest'ultimo è, al contrario, ottimo dal punto di vista del raggio: durante una competizione il T-90A riuscì ad attraversare 3000 km. di giungla in Malesia, ed ingaggiò una simulazione di battaglia nel deserto indiano di Thar con temperature superiori ai 50° celsius.
Nel 1993, un Abrams perse letteralmente un cingolo mentre stava semplicemente passando lungo il dorso di una collina, ad Abu-Dabi.
Sempre in Arabia Saudita, il T-90 "sfidò" un Leopard 2 in un percorso di 1400 km. nel deserto, in condizioni estreme. Solo il T-90 riuscì a percorrere tutto il tragitto senza incidenti, e con ancora buona parte della tannica di carburante piena.
Nell'Aprile del 2013 venne indetto un concorso in Venezuela per determinare quale carro fosse più adatto a sostituire gli ormai obsoleti AMX-30 francesi: nella competizione parteciparono il Leopard 2A5 spagnolo, il 2A6 tedesco, il T-64BM ed il T-84UM ucraini, l'americano Abrams M1A1 ed il russo T-90S (versione per l'esportazione). Solo gli ultimi tre carri rimasero in competizione al seguito del concorso.
Vincitore: T-90AM

Pericolo dall'Alto

L'M1A2 Abrams è vulnerabile dagli attacchi aria-terra, sia per il fatto che la dottrina americana bellica prevede la supremazia aerea, sia perché il carro è semplicemente troppo grosso e "caldo" per scampare a missili aria-terra lanciati dagli elicotteri. La potente turbina da 1500 HP lo rnede un facile bersaglio per qualsiasi aereo da attacco al suolo. Tuttavia, la spessa corazza dell'Abrmas lo rende un bersaglio grosso ma difficile da distruggere anche per angeli della morte più abili, come gli elicotteri.
Il 26 Febbraio del 1991, durante la Guerra del Golfo, ben due Abrams vennero attaccati, erroneamente, da elicotteri d'assalto/anticarro AH-64 Apache, che colpirono ripetutamente i carri con missili Hellfire, immobilizzandoli. Certo, gli Abrams furono danneggiati, ma non morì un solo membro degli equipaggi.
Durante la battaglia di Baghdad, un Abrams fu colpito da un cannone senza rinculo, alcune granate alla termite e diverse raffiche calibro .50. Completamente immboilizzato venne colpito da un Abrams alleato per non lasciarlo in mano ai nemici, che gli sparò un colpo HEAT (danneggiandolo gravemente ma senza farlo esplodere). In seguito, due elicotteri lanciarono su di esso un Maverick e due Hellfire, danneggiandolo assai poco.
Dato che soltanto ultimamente la Russia sta raggiungendo la supremazia aerea, è normale che il T-90 sia stato progettato con la particolare attenzione dagli attacchi dall'alto: una pasta ad assorbimento delle onde radio rende il carro armato un difficile bersaglio per i missili radio-guidati, ed il carro sovietico dispone anche di una serie di apparecchiature e contromisure create all'occorrenza, di cui parleremo più tardi. Inoltre il T-90AM è dotato del moderno apparato stealth Nakidka, che permette di risultare quasi completamente invisibile alla maggior parte dei missili aria-terra.
Vincitore: Parità

Capacità Anfibie

Il T-90 può viaggiare cinque metri sott'acqua, grazie allo scafo stagno ed al basso baricentro, mentre l'Abrams può al massimo guadare un fiume finché l'altezza dell'acqua non raggiunge la torretta (2 metri). A quel punto conviene fermarsi e non viaggiare oltre.
Questo è un vantaggio non indifferente, che permette ai carri russi di essere indipendenti dai veicoli getta-ponte, nonché la comparsa di un carro armato da 47 tonnellate da un canale può destare non poca paura nei soldati avversari.
Vincitore: T-90AM

Longevità del Cannone

Il cannone dell'Abrams ha una vita utile maggiore di quella del T-90, potendo sopportare pressioni di circa 7100 bar. contro le 6500 del cannone 2A46M originario del veicolo russo. Sebbene le ultime versioni montino un cannone aggiornato, le pressioni massime devono comunque attestarsi attorno ai 6900-7000 bar.  Ciò non significa, tuttavia, prestazioni migliori, dato che un colpo causa circa 5000 bar. di pressione, quanto più questo si riflette in una vita utile più lunga ed un peso maggiore per il cannone del carro americano (3,375 kg.), contro le 2,500 del cannone russo.
Sebbene dovuta anche a problemi di costi e costruzione, la "scarsezza" di qualità del cannone russo è anche dovuta alla sua capacità di poter essere sostituito sul campo nel giro di un'ora, cosa impossibile per un Abrams.
Vincitore: Parità

Equipaggio

Gli uomini a bordo del T-90, grazie al caricatore automatico, sono tre, mentre su un Abrams quattro: questo rende l'addestramento meno costoso per l'esercito russo che non deve più istruire i caricatori, e abbassa il rischio di feriti e caduti in battaglia del 25%, non essendoci un quarto uomo. Peraltro la mansione del caricatore è la più pericolosa per un membro dell'equipaggio, poiché è a continuo contatto con le munizioni (altamente esplosive) del cannone.
Inoltre, sembra che il T-90 sia molto più pratico e facile da guidare rispetto ad un Abrams: ad un concorso in Perù per sostituire gli ormai decrepiti T-55, il 19 Settembre 2013, parteciparono un T-90 ed un Leopard 2.
Un pilota di T-55 riuscì a pilotare perfettamente un T-90S dopo soli 5 minuti di istruzioni al riguardo, e tenne il passo ad un Leopard pilotato da un esperto pilota.
Vincitore: T-90AM

Costo ed Unità

Un T-90AM costa 4.25 milioni di dollari, un Abrams quasi il doppio con 8.58 milioni, sopratutto dovuti al motore a turbina e alla corazza all'uranio impoverito.
Vi sono circa 1.700 T-90 nel mondo, e più o meno 9.000 Abrams, di cui solo la metà sono carri da combattimento.
Vincitore: T-90AM

Modernizzazione

E' difficile prevedere come Stati Uniti e Russia procederanno con la modernizzazione e lo sviluppo delle loro forze corazzate: gli Stati Uniti, impiegati sempre più in scontri a bassa intensità hanno dato il via ad un programma di "alleggerimento" dell'Abrams che dovrebbe portare all'M1A3, munito, se si crede a quanto professato sul web, di un cannone più corto e leggero, di una corazza reattiva, un caricatore automatico e di tutto l'equipaggio in torretta, così che sia più al sicuro dagli IED.
I russi marciano da tutt'altra parte, abbandonando per sempre (si crede) la piattaforma del T-72/T-90 in favore di un nuovo veicolo di quarta generazione, il T-99 Armata, pensato più per conflitti ad alta intensità che per quelli a bassa: in effetti i russi non hanno mai affrontato (se non si considera l'Afghanistan) conflitti contro milizia anziché eserciti regolari (anche in Cecenia c'erano carri armati nemici e forze "regolari"): torretta priva d'equipaggio, posto nello scafo (e quindi una miglior abilità "hull-down"), cannone più pesante e potente, corazza composita di quarta generazione e un nuovo modello di corazza reattiva Relikt, efficace anche contro i più potenti missili anticarro. 
L'Abrams, rispetto al T-90, ha una vita più breve e le opzioni di ammodernamento sono più un "ritorno alle origini" per migliori prestazioni contro la fanteria nemica a scapito delle prestazioni controcarro.
Vincitore: Parità

Armamento

Armamento e Munizioni


Il T-90AM è armato del cannone ad anima liscia 2A46M-5 calibro 125 lungo 52 calibri (6.50 m.), dove la "M" del nome indica un ammodernamento.
Anche l'Abrams possiede un cannone simile, ovvero un M256 L/44 da 120 mm., lungo 5.28 m. e modificato rispetto all'originale Rheinmetall L/44 nella resistenza teorica. Come il cannone del T-90AM è ad anima liscia.
Riguardo alle munizioni scelte per i due carri armati, ci sono state delle difficoltà, per cui l'M1A2 è avvantaggiato: infatti il velo della Guerra Fredda non è calato nel campo degli armamenti e poco o nulla si sa sulle munizioni sovietiche. 
Pertanto il T-90 utilizzerà quattro tipi di munizioni, per ora le ultime conosciute: 
  • il perforante 3BM48 Свинец-2 (APFSDS-T, cioè perfora corazze, stabilizzato ad alette, ad abbandono involucro, in tungsteno)
  • l'esplosivo 3BK29M (HEAT-FS, cioè anti-carro ad alto potenziale esplosivo, stabilizzato ad alette)
  • l'antiuomo 3OF26 (HE-FRAG-FS, cioè ad alto esplosivo, a frammentazione e stabilizzato ad alette)
  • il missile 9K119M Reflex-M conosciuto anche come AT-11 Sniper dagli americani (ATGM, cioè missile guidato anti-carro)
Con l'Abrams (anche perché adotta un cannone più corto di più di un metro rispetto al T-90) abbiamo utilizzato munizioni che non sono mai state utilizzate in combattimento, ne si pensa verranno prese rapidamente in adozione:
  • il perforante M829E4 (APFSDS-DU, cioè perfora corazze, stabilizzato ad alette, ad abbandono involucro, in uranio impoverito) ancora in fase di sviluppo
  • l'antiuomo M1208 (HE-FRAG-FS) 
  • l'esplosivo M830A1 (HEAT-FS)
  • il missile LAHAT (ATGM) il cui utilizzo è limitato in Israele

Armi Secondarie e Munizioni

Il T-90AM è dotato, per armi secondarie, di una mitragliatrice pesante Kord (12,7x108 mm.) sulla sommità della torretta montata su uno speciale supporto telecomandato per il controllo remoto, che permette all'equipaggio del T-90 di non doversi esporre per utilizzare la mitragliatrice.
La Kord possiede 300 colpi, ha un rateo di fuoco di circa 800 proiettili al minuto ed un raggio utile di 2 km.;
L'altra mitragliatrice del T-90 è una PKMT calibro 7,62x54 mm., che spara grazie a nastri da 250 colpi, ma ne 7000 in totale.

L'M1A2 Abrams dopo gli insuccessi nelle operazioni urbane, è stato modificato con l'adozione del kit TUSK: vi sarebbe anche il kit (sempre per la guerriglia urbana - CROWS che aggiungeva al già pesante armamento secondario una torretta telecomandate munita di M2HB (calibro .50, pesante), M240 (calibro .308, media) o M249 (calibro .223, leggera), ma a tale add-on fu preferito il TUSK, che aggiungeva una corazza reattiva a quella composita del carro - e sopratutto era più economico.
L'M1 Abrams originario è armato di tre mitragliatrici: una M2HB (12,7x99 mm.) sul cielo della torretta e due M240 (7,62x51 mm.) medie, l'una coassiale al cannone e l'altra vicino alla M2HB.
Il kit di sopravvivenza TUSK aggiunge all'Abrams, nella versione M1A2 SEP, un'altra M240 coassiale al cannone ed uno scudo di plexiglas antiproiettile all'M2HB per proteggere il mitragliere, dopo che molti americani sono morti a causa dei cecchini, in Iraq ed in Afghanistan.

In definitiva, l'M1A2 Abrams stravince contro il T-90AM per quanto riguarda la lotta urbana, possedendo un volume di fuoco doppio rispetto al corazzato sovietico.
D'altra parte le poche armi del T-90AM sono nettamente migliori di quelle dell'Abrams: PKMT e Kord utilizzano calibri più grossi, con una maggior velocità, potenza e gittata, e son mitragliatrici ben più resistenti.
Inoltre il T-90AM possiede un supporto per la Kord che permette il fuoco dall'interno del carro, un vero e proprio deterrente alle imboscate che hanno portato alla morte decine di carristi di tutto il mondo.
Vincitore: M1A2 Abrams

Cadenza di Fuoco

L'M1A2 Abrams SEP ha quattro uomini d'equipaggio, uno in più del T-90AM: il ruolo del carrista in più è quello di caricatore ed a lui spetta il compito di ricaricare l'arma principale dell'M1A2 Abrams con uno dei sui 42 proiettili, tutti stivati in torretta e pronti all'uso. Un caricatore esperto vi può mettere 3 secondi, ma la media si aggira attorno agli 8-13 secondi, a seconda della forza fisica e del suo addestramento.

Il T-90AM ovvia queste incognite con l'adozione di un caricatore automatico, un meccanismo idraulico ad alta precisione che introduce uno alla volta tutti i 22 colpi di pronto impiego presenti sul T-90AM. 
Tale meccanismo, standard sovietico sin dal T-64, ha due problemi principali: il primo è l'affidabilità. Nonostante il meccanismo sia stato perfezionato negli anni, al suo minimo guasto il carro armato è semplicemente inutile. Il secondo problema è nelle munizioni: solo 22 su 42 colpi sono a pronto impiego, poi bisogna fermarsi e ricaricare "la giostra" - o il caricatore - del cannone, per poter continuare a sparare.
Il caricatore impiega dai 5 agli 8 secondi per ricaricare.
Il bossolo della cartuccia è completamente combustibile, e viene espulsa dal caricatore al momento dello sparo. 

Il T-90AM è decisamente avvantaggiato rispetto all'Abrams in questo campo: un meccanismo automatico ricarica il cannone in un massimo di 8 secondi anche se il carro sta percorrendo un terreno accidentato in tutti i suoi 72 km./h. di velocità. Non si può dire la stessa cosa del carro americano, il cui caricatore umano è semplicemente impossibilitato a ricaricare il cannone ad alte velocità.
Il caricatore automatico può essere inaffidabile, è vero, ma d'altro canto i guasti meccanici sono sempre più rari, grazie alla semplificazione degli ingranaggi, mentre per quanto concerne i danni subiti da un proiettile nemico, anche un caricatore umano può morire e tra la morte di una macchina e quella di un essere vivente suppongo non vi sia molta similitudine.
Vincitore: T-90AM

Brandeggio


L'immagine sopra riportata è la semplificazione estrema del concetto di guerra corazzata denominato hull-down, ovvero quando il carro ha lo scafo nascosto, riparato dal terreno, e la torretta scoperta, in modo che il veicolo possa sparare esponendosi relativamente poco. 
Questo è maggiormente importante nella guerra in collina, dove l'inclinazione di un carro che sale un crinale, o quella di un altro carro che è in cima al crinale ed è avvistato dal basso, rende particolarmente esposta la pancia del corazzato: tale zona, porzione inferiore nello scafo frontale del carro armato, è particolarmente poco corazzata, in quanto è generalmente non visibile in un normale campo di battaglia.
Per ovviare questo problema, un carro che risalisse il crinale più riesce ad inclinare il cannone verso il basso, più ha possibilità di poter sparare oltre la cresta del crinale rimanendo poco esposto.

L'Abrams, con una depressione del cannone di -10° è largamente avvantaggiato sul T-90AM, che al contrario ha una depressione del cannone di soli -5°.
Vincitore: M1A2 Abrams

Potenza di Fuoco

Il cannone 2A46M-5 del T-90AM è soggetto di discussioni sulla sua reale potenza, sopratutto dopo che in Iraq i proiettili da 125 mm. iracheni rimbalzavano sugli Abrams americani anche a distanze non troppo ravvicinate. 
Tuttavia gli strumenti utilizzati dai soldati iracheni erano in disuso, in Russia, già dal 1973 ed erano stati forniti in surplus dai sovietici agli iracheni di Saddam quando erano in guerra con l'Iran post-rivoluzione.
Una migliore dimostrazione di potenza di fuoco è stata dimostrata in Cecenia ed in Daghestan, dove era raro che un T-80 o un T-90 vedesse il proprio bersaglio sopravvivere al primo colpo. 
Alcuni detrattori mossero diverse critiche al T-90 per quanto riguardava la giostra delle munizioni, che impediva ai carristi di utilizzare APFSDS più lunghi - e quindi più potenti.
Ma questo problema è stato rapidamente risolto nella versione T-90A che utilizza un caricatore a forcella.
Il 2A46M-5 del T-90AM è un cannone da 52 calibri lungo 6,38 metri con un calibro di 125 mm. ed un peso di 2,4 tonnellate.
I miglioramenti del cannone risiedono in un lavoro di maggior qualità, che aumenta la precisione e la gittata del 20% e diminuiscono la dispersione di 1,7 volte.

Invece il cannone M256 dell'Abrams è stato ricoperto solo di allori, spesso confuso con il cannone tedesco Rheinmetall 120 o nella versione dello stesso lunga 55 calibri, cioè un quinto in più.
In realtà l'M256 è più grezzo del cannone tedesco a cui i costruttori si sono ispirati per un sistema di attenuazione del rinculo tramite grosse molle (espediente utilizzato anche sui Tiger II tedeschi della seconda guerra mondiale), ma compensa alla mancanza di un sistema idraulico con una maggior qualità generale nei materiali del cannone.
L'M256 è un cannone da 44 calibri lungo 5,28 metri con un calibro di 120 mm. ed un peso di 3,317 tonnellate. La versione montata sugli Abrams è la medesima dal 1985.

3BM48 Svinets-2 vs M829E4

Munizione
Tipo
Efficacia
Vincitore
T-90AM: 3BM48 Свинец-2
APFSDS-T
Penetrazione a 2000 metri: 800 mm. a 0°;
Energia: 9.1 MJ
Raggio Massimo: 4,5 km.
Velocità: 1,700 m./s.
T-90AM: il 3BM48 Svinets-2 offre maggior penetrazione a distanze uguali, sebbene, diversamente dall’M829A3, la penetrazione diminuisca a seconda dell’inclinazione della corazza.
M1A2 Abrams: M829E4
APFSDS-DU
Penetrazione a 2000 metri: 570 mm. a 0°; 670 mm. a 60°;
Energia: 9.2 MJ
Raggio Massimo: 4,1 km.
Velocità: 1,555 m./s.

M830A1 vs 3BK29M

Munizione
Tipo
Efficacia
Vincitore
T-90AM: 3BK29M
HEAT-FS

Tipo: Tripla Testata Cava
Penetrazione: 800 mm. a qualsiasi distanza
Velocità: 915 m./s.
Raggio: 3,000 m.
Stallo: l’Abrams possiede una migliore capacità anti-bunker per dispersione dell’esplosione e raggio, nonché velocità del proiettile, mentre il T-90AM possiede un HEAT con maggiori capacità anticarro a scapito di una minor gittata e velocità;
M1A2 Abrams: M830A1
HEAT-FS
Tipo: Carica Cava
Penetrazione: 260 mm. a qualunque distanza
Velocità: 1,440 m./s.
Raggio: 4,000 m.

3OF26 vs M1208

Munizione
Tipo
Efficacia
Vincitore
T-90AM: 3OF26
HE-FRAG-FS
Contiene 1,098 palle di tungsteno da 8 pollici (9.5 mm) sparate come una rosata ad un raggio di 600 metri
M1A2 Abrams: nonostante il proiettile 3OF26 russo possa essere sparato fino a 4000 metri di distanza, è poco pratico contro la fanteria a brevi distanze, mentre l’M1208 funziona come un gigantesco fucile a pompa, teoricamente meno potente ma più pratico.
M1A2 Abrams: M1208
HE-FRAG-FS
Proiettile esplosivo che viaggia con una velocità di 850 m./s. e libera 2,000 frammenti letali entro i 200 metri

LAHAT vs 9K119M Refleks-M

Munizione
Tipo
Efficacia
Vincitore
T-90AM: 9K119M Refleks-M
ATGM
Sistema di guida laser attiva
Gittata: 5,000 m.
Velocità: 284 m./s.
Penetrazione: 900 mm. (inclusa l’ERA)
T-90AM: entrambi i proiettili hanno una velocità media simile (leggermente superiore è quella del LAHAT), ed il missile israeliano ha una maggiore gittata, ma solo a 5,000 metri è garantita la precisione del colpo, che peraltro è a guida laser semi-attiva, quindi molto vulnerabile allo jamming
M1A2 Abrams: LAHAT
ATGM
Sistema di guida laser semi-attiva
Gittata: 8,000 m.
Velocità: 285 m./s.
Penetrazione: 800 mm. (inclusa l’ERA)

Capacità Antiaeree

Il T-90AM può sparare il proprio ATGM contro elicotteri a bassa quota o aerei d'attacco al suolo, come l'Apache o il Warthog (terrore dei carristi per oltre mezzo secolo), mentre le sue mitragliatrici sono molto più potenti di quelle americane, permettendo l'abbattimento di velivoli nemici più facilmente, anche grazie alla torretta automatica calibro .50.
Come se ciò non bastasse, il T-90AM può far detonare le sue munizioni esplosive in aria (quindi sia sopra la testa dei nemici con le munizioni HE-FRAG, sia contro aeromobili a distanza di fino 3000 metri, mentre l'APFSDS può raggiungere qualsiasi caccia esistente al mondo, a qualsiasi velocità esso vada.
Di contro il T-90AM ha una peggior elevazione del cannone rispetto all'Abrams.
L'Abrams, al contrario, non possiede munizioni antiaeree, se non il proiettile anti-uomo M1208 (efficace però solo entro i 600 metri), dato che il LAHAT è solamente superficie-terra. 
Riguardo alle contromisure, l'Abrams possiede un ottimo jammer contro i proiettili filo-guidati, ma nessuno per i laser-guidati, mentre il T-90AM annovera lo Shtora, un'apparecchio in grado di "bruciare" la testata laser-sensibile dei missili in arrivo, nonché quella dei missili filo-guidati. Il problema dello Shtora è la sua grandezza: infatti esso è potente perché i suoi proiettori sono due ed entrambi molto grandi, quindi vulnerabili al fuoco di armi leggere. Ma poco è sempre meglio che niente.
Per tutti i missili che viaggiano fino a 700 m./s. il sistema difensivo attivo Arena manda contro una carica esplosiva il grado di far detonare la minaccia entro i 50 m. dal carro armato, con un tempo di reazione massimo di 0.5 secondi: durante la guerra in Afghanistan il sistema analogo (ma più rozzo) Drodz aumentò la sopravvivenza dei T-55 del 90%, mentre l'Arena del 98% contro i missili del tipo AGM-114 Hellfire.
Sia l'Abrams che il T-90 sono dotati - o possono esserlo con facilità - di spie laser-sensibili, che avvisano l'equipaggio dei carri quando essi sono agganciati dai laser di missili nemici. L'M1A2 ne possiede due, il T-90AM ben quattro. 
Il Nakidka è uno speciale componente nella difesa RAM del T-90, che lo rende difficile da agganciare per i missili aria-terra: si tratta di un travestimento che rende 2-3 volte più piccolo il carro agli occhi di missili infrarossi, termici o laser, nonché radar-guidati. Può essere utilizzato senza nessuno speciale equipaggiamento e pesa meno di 2 kg. per metro quadrato. L'Abrams non ha nulla di tutto ciò.

Entrambi i carri armati sono vulnerabili alle granate autoforgianti, seppur l'Abrams possieda un tettuccio superiore più corazzato rispetto alla tuttavia più piccola torretta del T-90AM.
Vincitore: T-90AM

Capacità di Combattimento Urbano

In ambente urano teoricamente il grosso ed ingombrante Abrams dovrebbe essere una facile preda, ed infatti così fu durante gli scontri successivi alla caduta di Saddam Hussein in Iraq e durante l'occupazione militare dell'Afghanistan.
E questi insuccessi tattici resero indispensabile l'adozione del kit di guerriglia urbana TUSK, che aggiunge una corazza reattiva (piuttosto rozza, sopratutto rispetto a quella del T-90AM), una mitragliatrice calibro .50 coassiale al cannone ed uno scudo in plexiglass antiproiettile per il mitragliere.
L'equipaggio del carro armato statunitense è così in grado di fornire un formidabile fuoco leggero, grazie alle quattro mitragliatrici, e, all'occorrenza, le testate cannister del cannone da 120 mm. possono ripulire aree molto vaste dalla presenza di fanti nemici, seppur a distanza limitata.
Il T-90AM è leggermente avvantaggiato per quanto riguarda la mitragliatrice pesante telecomandata, tuttavia le sole due mitragliatrici possono risultare troppo poche per difendere simultaneamente i cinque lati di un carro armato. Il cannone del T-90AM è anche più lungo di quasi un metro rispetto a quello dell'Abrams, e pertanto la sua rotazione all'interno di strade piccole o tra due palazzi può risultare quasi impossibile.
Vincitore: M1A2 Abrams

Metri di Paragone

Logistica

La logistica comprende tutte le caratteristiche e le capacità di un carro armato che non siano attinenti alla battaglia o allo scontro diretto: sono quanto più le qualità che possieda nell'arrivare sul campo di battaglia.
Questa caratteristica è costituita da:
  • Peso e dimensioni (lunghezza, altezza e larghezza)
  • Capacità di essere trasportato su treni, via mare o a bordo di aerei
  • Raggio consentito dalle tanniche di carburante
  • Rapidità/lentezza di consumo del carburante
  • Vulnerabilità dall'aria
  • Capacità anfibie
  • Costo per singola unità
  • Numero di componenti dell'equipaggio
  • Capacità di manutenzione
  • Longevità del cannone
  • Possibilità future di potenziamento

Armamento

  • Arma principale con quattro tipi di munizioni-base/avanzate
  • Armi secondarie e numero di colpi
  • Numero di colpi dell'arma principale
  • Meccanismo di ricarica
  • Brandeggio dell'arma principale
  • Raggio utile 
  • Velocità in metri al secondo di un colpo APFSDS standard
  • Penetrazione delle varie munizioni e capacità di superare eventuali contromisure
  • Potere sia delle munizioni anticarro (in MJ) sia come forza esplosiva (in kg.)
  • Cadenza di tiro
  • Capacità antiaeree
  • Capacità controcarro
  • Capacità di combattimento urbano

Difese

  • Altezza
  • Depressione massima del cannone
  • Tipo corazza
  • Equivalente in RHA (Rolled Homogeneus Armour) dell'armatura
  • Contromisure
  • Cortina fumogena
  • Possibilità di modernizzazione
  • Visuale esterna

Mobilità

  • Tipologia del motore
  • Potenza del motore
  • Rapporto Peso/Potenza
  • Larghezza dei cingoli
  • Velocità su Strada
  • Velocità su Terreno Vario
  • Accelerazione
  • Autonomia
  • Depressione massima nel terreno
  • Capacità di guado

Sicurezza

  • Armamento equipaggio
  • Uscite e botole
  • Protezione inferiore
  • Locazione del motore
  • Sistemazione delle munizioni
  • Combustibile usato
Ogni veicolo utilizza quattro tipi di munizioni di base/avanzate, ed è al massimo delle possibilità di combattimento.

venerdì 27 dicembre 2013

Introduzione

Breve Storia sui Carri Armati

I Panzer VI Tiger furono per lungo tempo carri armati invulnerabili e onnipotenti su tutti i fronti della Seconda Guerra Mondiale

Il primo carro armato fu sviluppato dalla fervida mente di Leonardo da Vinci, ma non esistendo in quel tempo motori a combustibile fossile, ne' cannoni ad alta velocità portatili o mitragliatrici a canna singola, e sopratutto la reale necessità di tale mezzo, i progetti dello scienziato italiano rimasero inosservati.
In Russia, durante la Prima Guerra Mondiale, venne costruito il primo carro armato: il Vezdekhod, nato dall'immaginazione del soldato zarista Porokovskikov, che osservando un altro fante buttarsi contro le mitragliatrici attraverso la terra di nessuno, immaginò lo stesso con due cingoli per poter superare con più facilità trincee e filo spinato, una corazza per far rimbalzare attorno a se le pallottole nemiche ed un paio di mitragliatrici per poter attaccare il nemico.
Il 20 Giugno 1915 camminò il primo carro armato, in un terreno di prova con tanto di crateri, ostacoli, filo spinato e fossati.
Ma anche questo progetto, seppur promettente e funzionale, venne abbandonato.
Nel contempo in Inghilterra si progettava l'idea di un veicolo con due cingoli e due cannoni, o due mitragliatrici, atto a sfondare le difese tedesche. Visti dagli aerei ricognitori germani o dagli zeppelin, questi veicoli, più simili a cassoni di metallo, dovettero sembrare cisterne dell'acqua e così nacque il nome Tank, che in inglese significa sia carro armato che cisterna o serbatoio.
Il loro utilizzo dovette aspettare il 15 Settembre 1916, durante la battaglia delle Somme, in Francia. Il suo effetto fu perlopiù psicologico, poichè il numero di perdite alleate fu eguale a quello di altre grandi battaglie.
In effetti gli inglesi non appresero mai il reale utilizzo delle forze corazzate, ed a ben vedere nemmeno in tempi moderni.
Le differenze tra il T-34/85 della Seconda Guerra Mondiale
ed un moderno T-72B3

Il carro armato nacque essenzialmente per oltrepassare le trincee senza grosse difficoltà: i primi ad avvicinarsi al reale utilizzo del veicolo corazzato furono i tedeschi. Heinz Guderian esplicò ad Adolf Hitler l'importanza del carro armato, sopratutto nel suo ruolo d'attacco autonomo. Le Panzerdivisionen tedesche erano raramente accompagnate dalla fanteria, che le seguivano ad attacco compiuto, ed erano costituite da veicoli specializzati per precise eventualità: i panzer erano originariamente concepiti come "carri multiuso", i jagdpanzer e i panzerjager erano costruiti appositamente per la distruzione di bunker ed altri carri armati, i flakpanzer montavano su uno scafo cingolato un pezzo d'artiglieria antiaerea ed i panzerhaubitze trasportavano su propri cingoli un pezzo d'artiglieria per il fuoco di supporto.
L'ideologia tedesca degli anni '30 mutò durante la Seconda Guerra Mondiale in modo direttamente proporzionale alla pazzia del Reichsfuhrer: dagli efficaci Panzer IV e Panther si arrivò ai Tiger II e ai Jagdtiger, che il loro peso era spesso il nemico più grande e i loro costi e consumi troppo grandi per una nazione povera quale la Germania. Nonostante ciò questi veicoli diedero diverso filo da torcere ai più numerosi carri armati alleati, penalizzati peraltro da una pessima dottrina.
Se quella tedesca era eccessivamente portata alla suddivisione dei compiti tra veicoli di diverso genere, quella americana ed inglese era simile ma in qualche modo più rozza: gli americani utilizzarono un solo modello di carro armato (l'M4 Sherman) per tutta la guerra, sia pure con piccoli miglioramenti, progettati appositamente per l'appoggio della fanteria, mentre al loro fianco scesero in campo i cacciacarri (M10 Wolverine, M18 Hellcat, M39 Jackson). La dottrina americana sottovalutava i panzer tedeschi: infatti le doti dell'M4 Sherman rimasero per tutta la durata del conflitto scadenti in fatto di capacità anticarro, mentre dei cacciacarri ne furono costruiti pochi esemplari.
Tale sbaglio tattico venne messo in mostra nelle disastrose operazioni in Francia ed Italia, dove pochi Tiger e Panther potevano fermare l'avanzata di un'intera colonna di Sherman.
Lo stesso, e addirittura in misura peggiore, si riflettè su quanto fecero gli inglesi, con le due tipologie di carro da loro ideati: i cruiser, per lo scontro corazzato, e gli infantry, per l'appoggio alla fanteria e la guerra urbana.
Entrambi montavano lo stesso tipo di cannone, inefficace per i veloci e vulnerabili cruiser nel ruolo anticarro e poco potenti come potere esplosivo sui lenti e corazzati infantry, che paradossalmente ressero il grosso dello shock bellico nazista in Africa.
Paradossalmente la dottrina che avrebbe portato all'utilizzo "moderno" dei carri armati fu creata dai russi, che tatticamente soffrirono sempre di gravi pecche. Sebbene i primi modelli costruiti in scala industriale furono nient'altro che copie di carri inglesi (i BT-2/5/7 si rifacevano ai Vickers britannici) o americani (T-46/48) ben presto entrarono in produzione i T-34/76, che sebbene pochi nel '41-42, divennero ben presto onnipresenti e letali sui campi di battaglia assieme alla loro versione potenziata T-34/85.
La dottrina sovietica era semplice: perché si possa avanzare con forza e velocità, ogni veicolo corazzato deve adempire ad ogni compito con egual efficacia. Deve essere in grado di distruggere altri veicoli corazzati, bunker, edifici, offrire supporto alla fanteria e poter sparare granate (HE) con buoni risultati contro le truppe nemiche.
Il concetto di carro universale sopravvisse fino ai giorni nostri, tantochè i moderni carri armati da battaglia vengono definiti MBT, acronimo di main battle tank, carri armati in grado di reggere il principale sforzo bellico.

L'utilità dei carri armati

Durante la Seconda Guerra Mondiale l'utilizzo dei carri armati fu praticamente obbligatorio: la guerra lampo e le controffensive russe erano basate principalmente sul saggio utilizzo dei carri armati.
Negli scontri successivi al secondo conflitto, durante la guerra fredda, il proliferare di armi anticarro portatili e di facile utilizzo sembrò segnare il tramonto dell'era dei carri armati: i lanciarazzi erano di due tipi, a retrocarica (sul modello del Panzerschreck tedesco) o ad avancarica (basati sui Panzerfaust). La loro semplicità ed economicità era coadiuvata dal vantaggio della testata esplosiva, che non perdeva potenza a dipendere dalla distanza, diversamente dai proiettili perforanti dei carri armati.
Grazie ai lanciarazzi le forze corazzate israeliane, durante la Guerra dello Yom Kippur sulle alture del Golan, subirono gravi perdite da parte delle inesperte unità anticarro egiziane. Tuttavia in Israele ed in Russia vennero presto ideate speciali contromisure chiamate "corazze reattive" che rendevano scarso o addirittura nullo l'effetto dei razzi e dei missili anticarro.
Durante un test, un Merkava israeliano venne bersagliato da una salva di venti razzi, dei quali solo due perforarono la corazza frontale, mentre sette missili RPG che colpirono la corazza frontale e laterale di un T-90, in Daghestan, non causarono il minimo danno.
Le corazze reattive portarono alla nascita di una nuova generazione di carri armati, per il loro peso contenuto rispetto a delle piastre di compositi e sopratutto grazie alla loro efficacia anche nei confronti di dardi perforanti: le corazze russe Kontakt-5 resero i blindati sovietici immuni ai proiettili APFSDS americani che fecero strage di T-55 in Iraq, mentre le contromisure Relikt fecero divenire impotenti anche le munizioni statunitensi più potenti (M289A3).
Alcune limitazioni sono emerse con la comparsa di missili guidati anti-carro (ATGM) sotto le alette di elicotteri e jet da caccia: lo strapotere degli imprendibili caccia da superiorità aerea ha reso i carri armati facili bersagli. I russi hanno risposto a queste limitazioni con l'adozione di contromisure Arena-E e Shtora-1, che disturbano i missili a ricerca.
Il carro armato rimane un'arma indispensabile negli eserciti di tutto il mondo, poichè combine le qualità di attacco al suolo con quelle di difesa e mantenimento di un territorio conquistato.

La questione sovietica

I carri armati russi sono un continuo punto interrogativo: effettivamente, al contrario delle forze occidentali che mettono in mostra appena possibile le proprie forze corazzate, un alone d'impenetrabile segretezza ha sempre circondato i carri armati russi, e di conseguenza anche quelli cinesi che sono copie o varianti di altri carri sovietici. 
Sta di fatto che i carri armati russi non hanno mai fatto una grande figura sul campo: in Iraq i numerosi T-55 sovietici vennero distrutti in gran numero dagli Abrams e dai Challenger occidentali, che subirono, a quanto detto dalle loro fonti, pochissime perdite. 
Anche il costo ed il peso contenuto della maggior parte dei corazzati sovietici ha reso inevitabile la credenza popolare che essi fossero mezzi economici e di scarsa affidabilità.
D'altronde centinaia di "scadenti" T-34 russi riuscirono a srotolare un tappeto rosso per i soldati comunisti al di sopra di poche decine di "costosi" Tiger II e Panther. 
La dottrina che effettivamente subentrò in Unione Sovietica alla fine della guerra fu che tanti carri economici potessero avere la meglio su pochi corazzati costosi e altamente tecnologizzati.
Durante i conflitti arabo israeliani, a conferma di quanto sopra riportato, gli economici T-55 e T-62 non riuscirono minimamente tener testa ai pochi ma efficienti M48 Patton.
Tuttavia, a ben vedere, non è sempre stato così: durante il Secondo Conflitto Mondiale, assieme ai piccoli ed agili T-34/85 combatterono i grossi e pesanti JS-2, che in più occasioni distrussero centinaia di Panzer VI Tiger II senza subire perdite significative. 
E sulle alture del Golan gli JS-3 si comportarono altrettanto bene anche contro i più moderni M48A3 Patton, i quali non riuscivano a perforare la loro corazza frontale, spessa ed inclinata.  
Peraltro i russi erano particolarmente gelosi delle loro tecnologie: i centinaia di T-72 venduti a Saddam Hussein, che vennero ribattezzati Asad Babil (Leoni di Babilonia), Saddam o Enigma, erano modelli in disuso (in URSS) già dal 1973, se non copie cinesi di bassa qualità di veicoli sovietici di riserva venduti per poche migliaia di rubli alla Repubblica Popolare Cinese, e rifilati anni dopo agli iracheni.
Le contromisure Shtora e Arena, così come le corazze Relikt, che permetterebbero ad un T-72 di sopravvivere a diversi colpi di M1 Abrams, non hanno mai lasciato la Russia, se non ultimamente, per equipaggiare i carri indiani.
No, le reali qualità dei carri armati russi non sono mai state messe debitamente in mostra: neppure quando erano i russi stessi a condurre le operazioni militari! In Cecenia i nuovissimi T-80 vennero mandati in combattimento senza il minimo addestramento dell'equipaggio, contro veterani sovietici della guerra in Afghanistan, senza nemmeno equipaggiare i carri con le corazze reattive. 
Il basso peso e i costi stracciati dei veicoli sovietici sono probabilmente imputabili alla loro costruzione: tutti i carri russi dal T-64 possiedono un caricatore automatico e corazze reattive, che abbassano notevolmente il peso del mezzo e i costi, rispetto ad un Merkava equipaggiato con pesanti e costose piastre di ceramica ed acciaio, e capace di trasportare un plotone di fucilieri.
Un T-72 confrontato con un M1A1 Abrams. Notare
le dimensioni dei due veicoli.

Al contrario, i russi sono stati pionieri della progettazione dei corazzati: le piastre inclinate del T-34, i cannoni ad anima liscia, i proiettili stabilizzati ad alette, addirittura sistemi elettronici d'aggancio del bersaglio agli infrarossi su alcuni modelli di JS-7 negli anni '40...
L'unico modo di equiparare i carri armati è quindi quello di osservare la storia con occhio critico ed analitico.

L'invincibilità occidentale?

I carri armati occidentali sono sempre stati grossi e costosi: sicuramente più comodi rispetto agli angusti T-72 e T-55 russi. Ma sopratutto è stato un sapiente uso della propaganda a rendere i carri armati occidentali invincibili agli occhi delle giovani reclute. Secondo la Wikipedia inglese, "non un solo M1A1 Abrams venne distrutto completamente da un altro carro armato nemico durante il conflitto iracheno.". Le uniche e poche perdite sarebbero state dovute a rari IED (mine improvvisate con esplosivi vari) o al fuoco amico. E l'articolo prosegue dichiarando che l'unico Abrams completamente distrutto sarebbe stato uno colpito prima da un IED, poi da alcuni colpi di RPG ed infine fatto esplodere dalle forze alleate con diversi Hellfire. Perlatro l'autore dell'articolo mette in risalto come "nonostante tutto ciò il carro armato sembrava, da lontano, integro". 
Questo sarebbe quindi l'unico carro statunitense distrutto irrimediabilmente (in effetti molti veicoli danneggiati vennero riparati e rimessi in azione), mentre l'unico Challenger 2 completamente distrutto sarebbe stato colpito erroneamente da un carro armato amico. Si racconta anche di come un Challenger 2 sia riuscito a sopravvivere a numerose granate RPG e termobariche lanciate su di esso in un agguato, tra le strade di un paesino. 
Tuttavia, numerose sono le foto di Abrams distrutti in modo definitivo, in Medio Oriente. 
Quale dei due è l'unico Abrams distrutto
completamente in Iraq dal fuoco amico?